OFFERTA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

giovedì 21 maggio 2020

SUPER ECOBONUS 110% NEL DL RILANCIO E' IN GAZZETTA UFFICIALE

Dopo la bollinatura della Ragioneria di Stato e la firma del Presidente Mattarella il decreto legge a favore di famiglie e imprese appare in Gazzetta ed entra subito in vigore.
ll Decreto legge Rilancio contenente il Super ecobonus 110% approda in Gazzetta Ufficiale. E’ stato pubblicato stanotte come DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34 che entra subito in vigore. Il provvedimento contiene misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociale connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
ll Decreto legge consta di 266 articoli più alcune decine di pagine di tabelle a supporto, verrà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge. Tra gli articoli il tanto atteso e discusso super ecobonus 110% per la riqualificazione energetica in edilizia e accompagnato dal meccanismo di cedibilità del credito di imposta a banche e istituzioni finanziarie rispettivamente rinvenibili agli articoli 119 e 121 (vedi allegato tratto dal DL Rilancio bollinato).
L’articolo 119 porta il titolo  Incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici.
L’art. 121: Trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito d’imposta cedibile
Obbiettivo del provvedimento, nelle intenzioni degli ideatori, in particolare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Fraccaro, è imprimere una fortissima accelerazione all’attività edilizia indirizzandola verso la cosiddetta transizione energetica, creando posti di lavoro, realizzando edifici energeticamente più efficienti, risparmiosi, meno inquinanti e più comfortevoli. Un effetto non secondario è l’incremento di valore dell’immobile. Tra i target primari dell’operazione, in particolare emergono i condomini. Tra i soggetti le persone fisiche alias le famiglie. Accanto alla riqualificazione energetica vi è la riqualificazione antisismica degli edifici in buona parte del paese.
Le grandi riserve sul provvedimento sono incentrate soprattutto sulla capacità delle imprese di costruzione di far fronte ai notevoli impegni finanziari anche se vige la garanzia dello Stato.
Gli strumenti per far decollare l’operazione sono sostanzialmente due:
– Innalzamento delle agevolazioni dell’ecobonus e del sismabonus fino al 110% delle spese sostenute (finora erano al massimo rispettivamente 75%e 85%) con possibilità per le persone fisiche di detrarre tale 110% dalle proprie tasse in 5 anni di tempo (art. 119);
– Sconto in fattura ed eventuale cessione del credito di imposta all’impresa che ha eseguito i lavori e che potrà utilizzare tale credito per scontarlo dalle proprie tasse oppure per cederlo “ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari” (art. 121).
L’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto definisce “le modalità attuative delle disposizioni … comprese quelle relative all’esercizio delle opzioni, da effettuarsi in via telematica”.
I lavori coperti dal Super ecobonus 110%
L’agevolazione copre anzitutto “le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo”.
I lavori possono essere di tre tipologie:
a) interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo. Massimale di spesa: 60 mila euro “moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio”. I materiali isolanti utilizzati devono rispettare i CAM-criteri ambientali minimi;
b) interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria. Massimale di spesa: 30 mila euro “ moltiplicato per il numero delle unità immobiliari”;
c) interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria. Massimale di spesa: 30 mila euro.
Tutti i lavori contemplati nei precedenti ecobonus – quindi serramenti, schermature solari… -vengono portati in detrazione al 110% se inseriti all’interno dell’intervento primario o complessivo (cappotto o caldaia).
Requisito indispensabile è che l’edificio faccia un salto di due classi energetiche testimoniato dall’Attestazione di Prestazione Energetica rilasciata da un tecnico abilitato “nella forma di dichiarazione asseverata”.
Sconto in fattura e credito d’imposta cedibile
In alternativa alla detrazione del 110% in 5 anni (utilizzo diretto), sempre per le spese effettuate tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021, il contribuente può optare:
a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
b) per la trasformazione del corrispondente importo in credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Attenzione: Queste due opzioni si estendono anche a chi ha effettuato spese relative agli interventi di:
a) recupero del patrimonio edilizio (Bonus casa). Anche infissi, quindi
b) efficientamento energetico (Ecobonus). Anche infissi e schermature solari
c) adozione di misure antisismiche
d) recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna
e) installazione di impianti fotovoltaici
f) installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici
Attenzione a punti:
– Il credito d’imposta è usufruito con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione;
– La quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno non può essere usufruita negli anni successivi, e non può essere richiesta a rimborso.
Il direttore dell’Agenzia delle entrate, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, definisce le modalità attuative delle disposizioni di cui all’art. 121, comprese quelle relative all’esercizio delle opzioni, da effettuarsi in via telematica.
I beneficiari del super ecobonus 110%
Sono:
- persone fisiche;
- Istituti autonomi case popolari (IACP) e simili;
- cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.
Attenzione perché le disposizioni “non si applicano agli interventi effettuati dalle persone fisiche, al di fuori di attività di impresa, arti e professioni, su edifici unifamiliari diversi da quello adibito ad abitazione principale”. Espressione arzigogolata per dire che il super ecobonus 110% non si estende alle seconde case unifamiliari (che però godono del sisma bonus 110%).
Quanto agli interventi di sostituzione dei serramenti e di installazione delle schermature solari essi scontano purtroppo la detrazione del 50% delle spese sostenute che verranno detratte in 10 anni. In sede di conversione in legge del decreto c’è spazio per riportare i 10 anni a 5 anni equiparando i due trattamenti.


domenica 17 maggio 2020

DECRETO RILANCIO E SUPER ECOBONUS AL 110% (IN ATTESA DEL DECRETO ATTUATIVO)

Si attendeva da alcune settimane, già nei giorni precedenti erano circolate bozze sulle nuove misure per potenziare l’efficienza energetica degli edifici in seguito al blocco dovuto all’emergenza sanitaria. Il 14 maggio 2020 il Presidente del Consiglio ha annunciato il varo del DECRETO RILANCIO, che contiene al suo interno importanti novità. Con il decreto rilancio per gestire il post emergenza COVID 19 il governo mette in campo il nuovo super ecobonus e sismabonus, con un recupero fiscale addirittura del 110%
 

In attesa delle disposizioni attuative di dettaglio, ecco i punti salienti. Attenzione: per essere operativo, il provvedimento necessita di decreto attuativo da emanare entro 30 giorni della conversione in legge del decreto Rilancio.
Il superecobonus si applica per spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, e la detrazione sarà in 5 anni. Sono detraibili alcuni interventi specifici (interventi primari):
  • interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio per oltre il 25% della superficie disperdente lorda
  • interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, a pompa di calore o ibridi, o microcogenerazione
  • interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, o con impianti di microcogenerazione
A questi interventi primari si possono aggiungere, con la stessa aliquota del 110%
  •  tutti gli altri interventi di efficientamento energetico già agevolati dall’ecobonus, nei limiti di spesa già vigenti per ciascun intervento e a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi primari. Inoltre si aggiungono come interventi collegati gli impianti fotovoltaici, i sistemi relativi di accumulo, le ricariche dei veicoli elettrici
Chi potrà beneficiare del SUPERECOBONUS?
  • il superecobonus 110% si applica agli interventi effettuati dai condomini, sulle singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale, dalle persone fisiche , dagli Istituti autonomi case popolari (IACP) : quindi solo ad interventi eseguiti dalle persone fisiche e non per le seconde case ( a meno che facciano parte di interventi condominiali)
Quali prestazioni devono raggiungere gli interventi?
  • il superecobonus al 110% sarà concesso a condizione che i lavori migliorino la prestazione dell’edificio di almeno due classi energetiche, oppure, se non possibile, che conseguano la classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Su questo punto seguiranno delle specifiche modalità di invio della pratica
  • in alternativa alla detrazione fiscale  il contribuente potrà optare per la cessione del credito alle banche o agli altri intermediari finanziari e per lo sconto in fattura, cedendo il credito all’impresa.
La detrazione quindi ha delle applicazioni differenziate, quindi mio consiglio, per orientarvi nella scelta dell’intervento più adatto affidatevi a professionisti qualificati, che vi possano seguire in tutta le fasi.

domenica 26 maggio 2019

CASA: MIGLIORARE LA CLASSE ENERGETICA IN 6 MOSSE


Abiti in una casa in classe G? Non sei l’unico, anzi. In Italia più della metà del patrimonio immobiliare vi appartiene. Mal comune mezzo gaudio? Beh, potresti essere molto più contento vivendo in un’abitazione dalla classe più alta. Significa dare un taglio alla bolletta: passare dalla classe G alla classe A permette, infatti, di risparmiare anche 130 kW/m2 anno. Inoltre migliorare l’indice di prestazione energetica della propria abitazione si traduce in una valutazione immobiliare più alta. Migliorare la classe energetica è possibile. Ecco come:
PRIMO…Sostituire i serramenti
La sostituzione dei serramenti è l’intervento più “gettonato” dagli italiani nell’ambito degli interventi di efficienza energetica. Nel 2014-2017, segnala Enea nel Rapporto annuale dedicato, ne sono stati eseguiti complessivamente un milione e mezzo: di questi più della metà è coinciso proprio con il rinnovo dei serramenti. I vantaggi in termini di risparmio energetico sono concreti: sempre Enea registra, a proposito di risparmi da detrazioni fiscali per riqualificazione energetica nel quadriennio considerato, su 0,0403 Mtep annui totali il 40,3% deriva proprio dalla sostituzione dei serramenti.
Per sostituire i serramenti si può contare sugli incentivi fiscali: la Legge di Bilancio 2019 prevede detrazioni Irpef del 50% per le spese sull’acquisto e la posa in opera di finestre comprensive di infissi.
Chi può beneficiare della detrazione? I contribuenti possessori di un immobile nel quale vengono svolti interventi mirati. Occorre ricordarsi di inviare all’Enea una comunicazione per ottenere la detrazione. Per maggiori informazioni vai al sito web dedicato.

SECONDO…Contabilizzazione calore, caldaie a condensazione e pompe di calore
Un altro intervento importante per migliorare la classe energetica riguarda la gestione del riscaldamento. Le possibilità sono molteplici. Partiamo dalla contabilizzazione del calore: permette di gestire autonomamente le esigenze termiche negli stabili con impianto centralizzato o se allacciati a un impianto di teleriscaldamento. È ormai una misura obbligatoria nei condomini con impianto centralizzato.
Per chi invece ha l’impianto autonomo una soluzione interessante è la caldaia a condensazione. Rispetto agli impianti tradizionali assicura un risparmio energetico, in termini di consumi, anche del 30%, e la riduzione delle emissioni. Tutto questo grazie alle sue caratteristiche: al suo interno si condensa il vapore acqueo dei fumi di scarico, il cui calore residuo è sfruttato per riscaldare l’acqua usata per l’impianto di riscaldamento.
Daikin D2C è la nuova caldaia murale a condensazione compatta, tecnologicamente innovativa, dal design elegante e moderno e connessa.
Anche nel caso della caldaia a condensazione si può beneficiare delle detrazioni fiscali: al 50% se si va a sostituire l’impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione almeno di classe A; al 65% se si va a sostituire il vecchio impianto con un apparecchio ibrido, costituito cioè da una pompa di calore integrata con la caldaia a condensazione.
Oppure si può pensare di installare la pompa di calore che consente di riscaldare la casa in inverno e raffrescarla in estate. La pompa di calore non genera calore ma lo trasferisce: preleva infatti calore dall’aria, dall’acqua o dal sottosuolo e lo porta dentro casa. Allo stesso modo, può portare all’esterno il calore in eccesso durante l’estate.
Da Mitsubishi Electric le pompe di calore Ecodan e Zubadan per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria per abitazioni singole e interi edifici.

TERZO…Pannelli fotovoltaici e autoconsumo
Finora abbiamo parlato di risparmio. Ora parliamo di produzione energetica. Una delle possibilità più interessanti è dotarsi di un impianto fotovoltaico, misura possibile sia per chi vive in una abitazione monofamiliare che in condominio. Anche in questo caso sono previste detrazioni, al 50%.
Quanto costa un impianto fotovoltaico? Oggi sul mercato è possibile contare su un costo per kW di potenza anche inferiore ai duemila euro.
Ci sono poi due opzioni per l’impiego dell’energia prodotta: scambio sul posto o accumulo. Nel primo caso, è possibile “compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un certo momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione”, segnala il GSE. In pratica, l’energia prodotta in più viene immessa in rete che funziona come un accumulo virtuale. L’utente può recuperare parte dell’energia immessa in rete e non consumata sotto forma di compensazione.
Altrimenti è possibile prevedere l’acquisto di un impianto di energy storage. In pratica l’energia viene accumulata tramite apposita batteria e auto consumata a seconda della necessità e quando l’impianto produce poco o per niente.
Fronius ha sviluppato un sistema di accumulo trifase che offre al cliente tutta la flessibilità necessaria per soddisfare ogni esigenza, dal residenziale alle realtà alberghiere.

QUARTO…Rendere intelligente la casa
La casa intelligente è un ottimo modo di fare efficienza energetica. Occuparsi delle varie esigenze di calore, luce, energia attraverso un sistema tecnologico che connette i vari impianti e permette di gestirli da remoto è un’opzione che consente risparmi in bolletta significativi.
Tra l’altro, si può adottare un sistema di domotica per la casa contando sugli ecobonus. Sono previste, infatti, detrazioni fiscali al 65% a proposito di riqualificazione energetica per acquistare e installare “dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative”, segnala l’Agenzia delle Entrate nella guida dedicata.
Rendere intelligente la propria casa conviene e sono in molti a crederci in Italia. Lo conferma il trend in crescita delle soluzioni smart home certificato anche dall’ultimo report dedicato alla smart home dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano. Si tratta di un mercato che nel 2018 è stato capace di generare un valore di 380 milioni di euro (+52% rispetto al 2017).
Sicurezza, efficienza e risparmio energetico, comfort, benessere: sono alcune delle esigenze degli utenti. Internet, smartphone e tablet sono le tecnologie a disposizione di tutti che rendono possibile il controllo di tutte le funzioni.

QUINTO…Elettrodomestici a basso consumo
Frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, aspirapolvere… chi oggi potrebbe fare a meno di questi elettrodomestici? Però sappi che i loro consumi possono arrivare a pesare anche l’80% sulla bolletta in termini di consumi elettrici domestici. Occorre quindi partire dalla scelta di elettrodomestici a basso consumo.
Per comprendere quali siano, basta far riferimento alla classe di efficienza energetica, riportata mediante specifica etichetta. È una misura adottata da anni a livello europeo per indicare il grado di energy efficiency di ogni apparecchio. Tale classificazione già dal 2010 è stata ampliata e così in classe A sono state introdotte A+, A++ e A+++. La differenza tra loro è sensibile in termini di risparmio energetico.
Anche in questo caso è possibile beneficiare anche per il 2019, per l’acquisto, di detrazione Irpef del 50% prevista per i grandi elettrodomestici almeno A+ (A per i forni) e ottenibile indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Rientrano tra questi: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie. Per l’elenco completo rimandiamo al sito dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso la detrazione riguarda gli elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di ristrutturazione.

SESTO…La casa si comanda con una APP
Abbiamo parlato di casa intelligente e in particolare di gestione da remoto. Come si attua? Per l’utente finale è tutto molto semplice: basta una app. Tutti ne hanno almeno una installata sul proprio smartphone. Per controllare casa e avere sempre a portata di mano tutto o quasi, l’applicazione mobile permette di gestire più cose ovunque e in qualsiasi momento.
Vuoi programmare il riscaldamento per arrivare a casa con la giusta temperatura? Basta la app. Ma non c’è solo quello. Ci sono soluzioni che permettono anche di rispondere al fattorino che suona al nostro videocitofono per consegnarci un pacco. Oppure è possibile controllare, tramite videocamere, cosa accade in casa e, nel caso di una “presenza non richiesta” di allertare le forze dell’Ordine.
Non mancano poi le app per il risparmio energetico: una delle più recenti è PocketWatt, che permette di scegliere gli elettrodomestici meno energivori. È nata dal progetto europeo DigiLabel, cui partecipa anche l’Italia, per affiancare l’etichetta energetica europea. In pratica PocketWatt legge il QR code del prodotto e così è possibile avere informazioni sulle caratteristiche di efficienza energetica e persino i costi su misura per le proprie abitudini di uso.
(fonte: elettricomagazine.it)